lunedì 3 marzo 2014

Intervento al Consiglio di Zona 7 di Milano sulla Scuola San Giusto

Audio dell'intervento di Tiziano Creola, portavoce del M5S, sulla situazione della Scuola San Giusto e sulla Mozione urgente per la Via d'Acqua (opera accessoria di Expo 2015) al Consiglio di Zona 7 di Milano del 24 febbraio 2014 n. 91:


La questione per l'attuazione della convenzione della Scuola San Giusto era in sospeso da più di un anno.
Finalmente, circa due settimane fa, il Consiglio di Zona 7 (CdZ per brevità) riesce a proporre una mozione condivisa da quasi tutta l'opposizione e maggioranza. Una mozione utile a sollecitare il Comune di Milano per trovare una soluzione nella gestione dell'Istituto.
Successivamente, in seguito ad un colloquio della maggioranza di Zona 7 con il consigliere comunale Corneo, il CdZ comunica ai genitori e al personale scolastico la Delibera per il 28 febbraio per l'attuazione della convenzione.

In sintesi, la Delibera per la Convenzione della Scuola San Giusto prevederebbe la transizione per un anno (contributi del Miur per 230 mila euro, dal fondo cassa) per il passaggio allo Stato dell'Istituto e del personale (da settembre, 20 persone), in attesa della firma di una seconda convenzione definitiva.

Gli insegnanti, il personale e i genitori non sono comunque rassicurati dalla proposta, senza sapere i dettagli della delibera. I cittadini hanno espresso la loro insoddisfazione per la mancanza di condivisione e partecipazione nella stesura della delibera, senza considerare le loro osservazioni e richieste. Inoltre, sostengono che ci sono più fondi assegnati alla scuola.
Per quanto riguarda l'eventuale passaggio allo Stato, ci sono dubbi sul consenso dell'utilizzo dei fondi e del passaggio della ragioneria.
I genitori sostengono che le loro osservazioni non sono state recepite nello schema di convenzione per la delibera definitiva. Richiedono garanzie del passaggio per la stabilità del percorso didattico per il prossimo anno.

Il passaggio alla gestione statale coinvolgerà 3 ministeri e impiegherebbe almeno 2 anni.
Si ricorda che in prima istanza, nel giugno del 2013, la Regione aveva dichiarato che il passaggio allo Stato non si poteva fare.

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